Oggi parleremo del Grest estivo che si è tenuto dal 26 giugno al 7 luglio 2023 nella nostra Parrocchia, organizzato da pr. Filippo, con l'aiuto di tanti animatori/educatori e con il supporto del nostro Parroco pr. Stefano.
Che cosa è il Grest? per chi non lo sa...teoricamente è l'abrevviazione delle parole: gruppo e estate. Ogni anno si sceglie un tema principale, quest'anno è stato scelto Harry Potter. I bambini, animatori ed educatori sono stati suddivisi in quattro squadre: Grifondoro, Serpeverde, Cornovero e Tassorosso. Ogni giorno si sono svolti vari giochi (tra cui giochi d'acqua ed a tappe) e svolgendoli volta per volta le varie squadre hanno accumulato dei punti.
Quale è lo scopo del Grest? Il primo scopo è quello di far divertire i bambini e di instaurare con loro un rapporto di amicizia, come un fratello maggiore (noi animatori /educatori) e una sorella minore (i bambini). Infine perchè no, trovarsi degli amici, creare un gruppo.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale , quest'anno ho trovato molti amici ed è stato molto divertente.
Spero che questa breve descrizione vi sia piaciuta e che abbiate scoperto molte cose leggendola.
a cura di: Sharon Giannì animatrice del Grest
Le foto dei ragazzi e delle squadre:
Pubblichiamo INSIEME 2023 il periodico della Parrocchia
Venerdì 7 luglio, nella messa giubilare delle 18.30 sono stati ricordati i cinquant’anni di elevazione a parrocchia della nostra chiesa. Padre Stefano ha voluto conferire alla celebrazione la solennità che questa memoria merita.
In un’atmosfera raccolta, le letture selezionate, la liturgia cantata, la profusione dell’incenso e la benedizione dei presenti hanno introdotto l’assemblea a cogliere con vividezza particolare l’onore e la responsabilità di essere parrocchia.
Nell’omelia, il celebrante si è interrogato sul significato di questa data che unisce le chiese di San Francesco e di San Paolo nello stesso atto costitutivo a parrocchie. Già vocazione a sentirsi parte integrante di uno stesso tessuto di memorie che risalgono al martirio di San Donnino…Ha, poi, sottolineato la dimensione comunitaria che diventa vocazione di apertura agli altri per testimoniare e annunciare la Parola Vivente. Le nostre chiese assurgono così a depositarie dei
sacramenti che ci introducono nella vita fattiva del Regno, a partire dal Battesimo, con il cui sigillo diventiamo eredi della regalità del Padre, dall’ Eucaristia con cui nutriamo la nostra fame spirituale ed esistenziale, dalla Confermazione grazie alla quale rafforziamo il nostro desiderio di vivere la testimonianza nel servizio, dal Sacramento del Perdono per recuperare lo slancio generoso che spesso la vita piaga, dall’Unzione degli Infermi per affrontare con coraggio le aspre sfide che l’esistenza riserva. A questi che sono i sacramenti che ci sostengono e ci aiutano, si aggiungono quelli dell’Ordine e del Matrimonio, che esprimono una più radicata vocazione a cui orientare
l’impegno della vita. L’abbondanza dei doni ci rivela l’Amore Misericordioso di Dio che ascolta le necessità del suo popolo. Questa grazia sovrabbondante, donata senza alcun merito nostro, è tesoro da condividere, da diffondere, da rendere operante attraverso il nostro farci comunità parrocchiale, popolo di Dio in cammino verso la stessa meta, cercando di attuare nel nostro tempo e in questo spazio condiviso il Regno di Dio, la sua bellezza, diffondendone il profumo fatto anche di attenzione e cura per il luogo sacro a cui invitare i fratelli, tramite gesti di solidarietà, di vicinanza, di gentilezza che si fa affiancamento e ascolto.
Padre Stefano sottolinea che con il battesimo abbiamo già aderito ad una chiamata, quella che San Paolo indica con l’impegno ad essere “pietre vive” nella costruzione della Chiesa.
Pietra viva solida e palpitante, generosa e disposta all’uso, ferma nella propria speranza, capace di sorreggere il peso che deriva dalla sua collocazione!
Ogni parrocchiano si deve sentire onorato e impegnato a rinnovare le promesse battesimali alla luce di questa costruzione che gli è affidata. Per questo, a conclusione della messa, il parroco ha invitato i presenti a sostare presso il fonte battesimale, a baciarlo in segno di devozione e di riconoscenza per il privilegio di essere chiamati figli dello stesso Padre e di poter, per intercessione sua, elevare alla stessa regalità coloro che si affacciano alla Vita. Per evidenziare l’importanza del sacramento, il fonte ha trovato nuova collocazione nella cappella della Madonna della Misericordia per sottolineare come solo l’Amore misericordioso di Dio può trasformarci in creature nuove.
E’ stato ricordato che la messa è giubilare perché inserita nell’anno delle importanti ricorrenze ( i 450 anni della presenza cappuccina a Fidenza, i 50 anni di elevazione a parrocchia della nostra chiesa) che il Papa ha voluto ufficializzare accogliendo la nostra richiesta di vivere un anno giubilare di ringraziamento al Signore, di conversione, di rinnovato impegno per la nostra parrocchia e per la diocesi.
La solenne benedizione papale ha reso ancor più concreto il significato di andare verso tutti i fratelli in pace.
Immagini della Fonte battesimale :
E colombino sia!
Finalmente, il 5 giugno è iniziato il corso di ceramica, tenuto da Elisa Morelli, l’artista faentina artefice delle belle formelle della Madonna della Misericordia e di tanto altro, e da padre Stefano che, se pur defilato, ha accompagnato, incoraggiato, aiutato i partecipanti nella realizzazione di manufatti. Dopo una prima sintetica presentazione dell’argilla e delle sue caratteristiche, maestra Elisa ha messo le mani in pasta per mostrarci fattivamente le tipologie di lavorazione: a lastra e a colombino, specificando gli accorgimenti da seguire per portare a termine il lavoro senza incappare in incidenti di percorso…
I partecipanti, intrigati dalla spontaneità della docente, provocati dalle battute di padre Stefano hanno subito eseguito un disegno del prodotto da realizzare e poi con l’argilla hanno iniziato a modellare. Le due ore serali sono trascorse tra apprezzamenti reciproci e uso di mattarello per predisporre la creta necessaria a dar corpo ai manufatti.
Sono emersi talenti insospettati e produzioni veramente originali. Il tempo è volato ed stato naturale ritrovarsi la sera successiva per portare a termine quanto iniziato o addirittura per predisporre un’altra realizzazione. L’arte ceramica risale alla preistoria ed erano le donne le prime esecutrici di recipienti utili per conservare sementi ed erbe. La lavorazione si è poi via via specializzata, diventando un mestiere vero e proprio, in cui si distinguevano i ceramisti che per gusto, abilità tecnica coniugavano l’utile al bello realizzando veri e propri capolavori. La manipolazione dell’argilla non richiede specifiche abilità, è un ritorno alle origini della creazione, per così dire, in cui la terra prende forma che trattiene seccando.
Nella seconda manche del corso, verrà affrontata la delicata fase della colorazione con pigmento e della decorazione per incisione, una volta terminato questo step non rimarrà che attendere la cottura in forno ad alta
temperatura. Sono passaggi delicati da cui dipende la riuscita del lavoro. Sinceramente, a prescindere dal risultato, il corso si è rivelato già un successo per il clima sereno in cui si è svolto.
Agli insegnanti va la gratitudine di tutti i partecipanti e una richiesta: a quando un nuovo seminario?
a cura di: Federica Davighi
Foto del corso :