La memoria di Sant’Antonio Abate è d’obbligo universale in questo giorno, secondo il nuovo Calendario della Chiesa. La sua festa, a Gerusalamme, si celebrava già dal V secolo. La tradizione copta , siriaca e bizantina indicava come giorno della sua morte, cioè dalla sua nascita celeste, il 17 gennaio.
A questa data la sua festa venne introdotta anche a Roma nel XII secolo. Da allora, Antonio, detto il Grande, divenne uno dei Santi più popolari del Medioevo, più narrato delle leggende e più dipinto dai pittori.
Questo Santo, che sembrerebbe di casa nostra, era invece nato in Egitto, sulle rive del medio Nilo, e fino ai vent’anni condusse vita innocente e anche ingenua, sotto la tutela dei genitori e in compagnia di una buona sorella. Restando orfano, sentì il richiamo alla perfezione nelle parole evangeliche: “Vendete tutto ciò che avete, date il ricavato ai poveri e ne otterrete un tesoro nei cieli”. Infatti vendé tutto e il ricavato lo dette ai poveri e in parte alla sorella che restava sola.
Il suo primo rifugio di penitenza fu una celletta; poi un’antica tomba egiziana; poi un castello abbandonato. Da ultimo si ritirò sulle rive del Mar Rosso in un deserto inospitale. Presto venne indicato con il nome di “Deicolo”, cioè innamorato di Dio. E il suo amore suscitò uno dei più vasti movimenti dei primi secoli cristiani. Egli fu infatti l’Abate , cioè il padre, degli Eremiti che dopo la metà del III secolo, in numero sempre maggiore, fuggivano il mondo per ritirarsi nel deserto, in Egitto e altrove.
Sant’Atanasio, il grande Patriarca di Alessandria, che oltre ad essere suo ammiratore, fu il suo primo biografo, lo chiamò “il fondatore dell’ascetismo”, cioè della vita austera, di sacrificio e di penitenza. E l’esempio della sua vita trasse e spronò migliaia di anime.
Egli restò nel deserto per più di ottant’anni, morendo vecchissimo, più che secolare, nel 356. Ma dove non giungevano più le minacce di uomini , si moltiplicavano le tentazioni del Demonio.
Le legioni di Satana si scatenarono contro le sentinelle di Dio. E Sant’Antonio fu il Santo delle tentazioni: il nemico gli apparve sotto tutte le apparenze, angeliche, umane e bestiali. Ed egli lo vinse sempre, non però senza fatica, sì che una volta disse a Gesù, dopo aver superato una delle più forti tentazioni: “Dove eri tu buon Gesù? Dove eri tu? Perchè da principio non fosti presente, per aiutarmi? “. E Gesù rispose: “ Io ero qui, ma aspettavo di vedere la tua battaglia; ora, però, poiché tu hai combatutto francamente per tutto il mondo ti farò ricordare”. Infatti, pochi Santi ebbero la popolarità di Sant’Antonio Abate, invocato per la salute del corpo, e specialmente contro quella afflizione ancora nota come “fuoco di Sant’Antonio”.
Nelle campagne poi gli venne affidata la protezione del bestiame, e fu allora che apparve ai suoi piedi il roseo porcellino come simbolo di salute e di floridità, e che la sua immagine si moltiplicò in tutte le stalle, in atto di benedire gli animali domestici.
Tratto da “Mille Santi del giorno” - Vallecchi Editore