IL CARDO MARIANO: un burbero dall'animo gentile
Perchè il cardo mariano presenta nel nome un riferimento alla Vergine Maria? Quali sono le proprietà di questa pianta che spesso scansiamo e denigriamo per paura delle sue spine e del suo aspetto rude? E' veramente utile a qualcosa od è semplicemente una pianta infestante? Proviamo a dare una risposta a questi quesiti nell'articolo di oggi.
Nell'ultimo articolo abbiamo trattato l'origine del legame tra Santa Rita e le rose.
Nel mondo botanico esistono moltissimi altri esempi di fiori e piante legate a filo doppio con figure di Santi o con eventi biblici.
In questo articolo parliamo del cardo mariano: analizziamo l'origine del suo nome e ne esaminiamo brevemente le caratteristiche botaniche e le proprietà.
Il cardo mariano è una pianta erbacea (il suo fusto non è legnoso) spontanea appartenente alla famiglia delle Asteracee.
Questa pianta si presenta prominente e vigorosa: durante il suo secondo anno di vita può raggiungere l'altezza di un metro e mezzo.
Ha un portamento altero e gli animali difficilmente se ne cibano per la sua caratteristica spinosità.
E' diffusa in tutto l'areale mediterraneo; in Italia è presente ovunque, soprattutto nelle regioni del Centro e del Sud.
Il fusto ed i rami sono eretti e presentano spine, che ritroviamo anche all'apice delle foglie.
La radice è molto robusta e si insinua in profondità nel terreno, rendendo difficile l'estirpazione e la raccolta della pianta.
I fiori sono riuniti in grandi capolini (una sorta di 'falso fiore' formato dall'insieme di fiori più piccoli) ed in primavera, tra aprile e maggio, inondano prati, giardini e campi con il loro colore rosso-purpureo.
Dettaglio del capolino
I frutti hanno forma oblunga e terminano con una specie di 'ciuffetto' setoloso all'apice, il pappo (struttura presente anche in altre piante, come ad esempio nel tarassaco, conosciuto nelle nostre zone col nome dialettale di 'pitaciò'); maturano in piena estate ed il vento dissemina i semi che ne fuoriescono.
Le foglie hanno margine ondulato e presentano una colorazione verde opaca con ampie macchie bianche che pervadono tutta la pagina superiore; queste venature sono segno distintivo del cardo mariano.
Proprio queste chiazze biancastre sono all'origine del nome della pianta. Tradizione vuole che, durante la fuga in Egitto della Sacra Famiglia, Maria decida di trovare riparo in un campo di cardi. La Vergine, allattando Gesù, lascia cadere qualche goccia del Suo latte sulle foglie dei cardi, che da quel momento presentano le screziature bianche che li caratterizzano.
Sulla base di questa credenza, già nel Cinquecento il cardo mariano viene fortemente consigliato alle madri in allattamento per i suoi principi depurativi.
La pianta possiede inoltre proprietà antiossidanti, diuretiche, febbrifughe e rigeneratrici delle cellule epatiche (cellule del fegato).
Concludo con un pensiero personale suscitatomi dall'osservazione e dallo studio di questa pianta con caratteristiche contrastanti ed antitetiche.
Il cardo mariano ci insegna che anche la pianta più spinosa ed apparentemente 'ostile' può essere utile e benefica così come chi tra noi appare burbero e scorbutico può rivelarsi un 'rifugio' ed un 'riparo' per chi è in difficoltà.
A cura di Pier Paolo Ferrari