La Saponaria è una pianta spontanea il cui curioso nome deriva da una sua peculiarità nota fin dall’antichità. Scopriamo insieme nell’articolo le sue caratteristiche e gli usi che ne conseguono.
E' una specie erbacea pluriennale appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae; si tratta di una pianta largamente diffusa su tutto il globo: è una specie che presenta una spiccata adattabilità a tutti gli areali ed una rusticità fuori dal comune. Le foglie sono lisce, sottili e prive di picciolo, con nervature che si diramano in modo parallelo tra loro. Può raggiungere i 70 centimetri di altezza, ma solitamente è di dimensioni più contenute. I suoi fiori hanno una colorazione rosacea ma in alcuni casi possono presentare anche colorazione biancastra; una peculiarità delle infiorescenze di questa pianta è il periodo giornalieri di apertura dei petali: avviene sempre sul fa della sera.
La Saponaria è ricca di sostanze chiamate ‘saponine’ (da qui l’etimologia del nome); le saponine sono composti organici, riscontrabili in ogni parte della pianta ma soprattutto nell’apparato radicale. Dalle radici si ricava infatti un detergente dall’azione molto delicata, utilizzabile sia per la detersione del corpo, che per quella dei tessuti e delle stoffe.
Oltre all’uso ‘esterno’, i principi attivi di questa specie sono largamente utilizzati anche nella fitoterapia: possiede infatti proprietà diuretiche e depurative, molto utili nella cura di patologie che interessano la pelle, come ulcere esterne e dermatiti.
A cura di : Pier Paolo Ferrari