Il finocchio dolce è uno degli ortaggi maggiormente diffusi sulle nostre tavole italiche, nonché su quelle di tutti gli abitanti dell’areale mediterraneo. Possiede numerose proprietà diuretiche e depurative dell’apparato digerente ma è anche un valido alleato del sistema nervoso, quindi anche della nostra ‘componente pensante’, appunto la ‘mente’. Nell’articolo di oggi andiamo ad analizzare insieme quali sono le peculiarità di questa pianta utile e gustosa.
Il finocchio è una pianta erbacea dell’areale mediterraneo; appartiene alla famiglia delle ombrellifere. La varietà selvatica è una pianta spontanea perenne con fusto ramificato; le sue foglie ricordano il fieno e da questa peculiarità deriva il suo nome latino ‘foeniculum’.
Il finocchio selvatico è rinomato fin dai tempi antichi per le sue proprietà aromatiche. Dalla specie spontanea deriva anche il termine ‘infinocchiare’, nel senso di ‘truffare’ od ‘imbrogliare’: i semi venivano infatti utilizzati per alterare il gusto del vino imbottigliato di scarsa qualità oppure ‘guasto’. Il finocchio coltivato, altresì definito ‘dolce’, è invece una pianta annuale o biennale. Presenta radice a fittone e può raggiungere un’altezza di 80 centimetri. La parte edibile è composta dalla grossa guaina bianca a grumolo che si sviluppa alla base a contatto col terreno. La suddetta guaina bianca, o grumolo, è una struttura compatta formata dall’insieme delle guaine fogliari; questa parte della pianta risulta di colore biancastro, conferito da una particolare tecnica colturale, e ha consistenza carnosa.
Anche il ‘dolce’ era utilizzato dai cantinieri al fine di alterare le sensazioni gustative degli avventori: a questi era offerto uno spicchio di finocchio prima della degustazione per rendere irriconoscibile il saporito scadente del vino prossimo all’acetificazione. Questa orticola è rinomata per le sue proprietà digestive: nel Centro e Sud Italia si è soliti servirlo a fine pasto per favorire appunto la digestione. Oltre a facilitare il processo digestivo, risulta utile e benefico nei confronti di tutto l’apparato gastrointestinale: contiene anetolo, una sostanza che attenua le contrazioni addominali, ma evita anche la formazione di gas intestinali. Ha effetti depurativi sul fegato e sul sangue ed è anche un valido antinfiammatorio. È adatto a varie tipologie di alimentazione dietetica poiché è composto prevalentemente da acqua ed apporta pochissime calorie. Apporta inoltre varie proteine, tra le quali A, C ed alcune del gruppo B. Per quanto concerne invece l’effetto benefico sul sistema nervoso, quindi sulla ‘mente’, il finocchio è ricco di flavonoidi. I flavonoidi sono sostanze naturali che hanno numerosi effetti benefici sulla salute, primo tra tutti sono antiossidanti: contribuiscono a ritardare il fisiologico invecchiamento delle cellule, quindi anche di quelle neuronali, responsabili delle nostre facoltà intellettive.
Questo ortaggio, nonostante il suo nome sia strettamente connesso a pratiche poco etiche, è invece un virtuoso alleato della nostra salute che merita tutta la nostra ‘fiducia’.
A cura di Pier Paolo Ferrari