Il giorno 23 novembre alle ore 15,30 nella chiesa di San Francesco è stata celebrata la santa messa per la ricorrenza della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei carabinieri e per estensione di tutti i Corpi dello Stato , operanti nel nostro territorio. A fianco dei Carabinieri in alta uniforme erano presenti rappresentanti della Guardia di Finanza, della Polizia Stradale e Ferroviaria, dei Vigili e dell’A.N.C. Il concetto giuridico di "patronato" ha la sua origine nel popolo romano: il patrono era il capo di una famiglia gloriosa, attorno al quale si riunivano i cittadini per essere difesi contro la violenza ed il sopruso. Questo concetto laico è stato poi ripreso ed elevato a quello di servitore di Cristo, con il diffondersi del cristianesimo.
La Chiesa ha sempre onorato coloro che si sono distinti indicandoli come esempi di eroismo e di santità, da invocare e da imitare. Con il moltiplicarsi delle specialità dell"Esercito Italiano é stato assegnato un Patrono ad ogni Arma, Corpo, Specialità e Servizio. I Carabinieri in particolare sono stati affidati alla celeste protezione ed assistenza di Maria "Virgo Fidelis”.
Nell" Arma il culto alla "Virgo Fidelis" iniziò subito dopo l"ultimo conflitto mondiale per iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d"Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo.
La scelta della Madonna "Virgo Fidelis"; come celeste Patrona dell"Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell"Arma dei Carabinieri che ha per motto: "Nei secoli fedele". L"8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII, accogliendo l"istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria "Virgo Fidelis" Patrona dei Carabinieri";, fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber. Il Santo Padre Giovanni Paolo II in più occasioni espresse la sua gratitudine per coloro che facevano del servizio una missione e una testimonianza in tempi e in contesti non facili.
Più volte, e anche in anni recenti, i Carabinieri hanno pagato di persona, e con la stessa vita, l’attaccamento al loro ideale, manifestando così un altruismo, una generosità, uno spirito di sacrificio, che ai nostri giorni sembrerebbero cosa rara. Quindi questa singolare celebrazione si è caricata di significati molteplici: grato ricordo per chi ha operato nel nostro territorio fattivamente, auspicio di poter essere servizio e esempio di coerenza presso i civili, speranza confidente di trovare in Maria conforto, sostegno e protezione nei momenti bui della prova.
Il celebrante, padre Stefano ha richiamato la silenziosa assemblea all’importanza di sostare sotto lo sguardo materno di Maria per ritrovare quella tranquillità di spirito che nasce dalla consapevolezza di aver fatto il proprio dovere, di aver indossato con onore la divisa. Ha poi approfondito il significato del testimoniare in situazioni non sempre facili, commentando così il passo evangelico di Luca 21,12-19. E’ più facile lasciarsi catturare dalle tentazioni del male che opporre coerente volontà di bene, ma questa lotta, morale e concreta, diventa militanza di civiltà, di legalità, di democrazia contro la barbarie della corruzione, della disonestà, del compromesso. L’onore alla divisa non è concetto arcaico, superato: è un richiamo per sé e per gli altri di una scelta fatta, di uno schierarsi preciso, di una determinazione a rimanere nel solco di un cammino di legalità. Non è facile: la scelta si rinnova quotidianamente e si fa testimonianza buona a cui richiamare i fratelli. Indicando poi alcune reliquie esposte, ha spiegato che i reliquiari erano stati realizzati con i bottoni delle giubbe dei soldati sopravvissuti alla prima guerra mondiale. Questi bottoni sono l’espressione di una gratitudine per la salvezza ottenuta e un rispetto profondo per il dono della vita.
Nel silenzio assorto e composto dei presenti si è conclusa questa intensa celebrazione.