Domenica 17 marzo, si è conclusa la due giorni missionaria che ha visto la presenza in parrocchia di fra Matteo, tre missionari e una volontaria che operano in Africa e in Turchia presso le missioni cappuccine. E’ stata un’occasione imperdibile di calorosa testimonianza che ha fatto sperimentare ai bambini del catechismo quanto le distanze non contino quando l’amore per il fratello mette le ali!
E i nostri eroi delle missioni ci hanno veramente contagiato con i loro racconti, i giochi e i canti per giungere a scoprire che la fonte di questa energia positiva è Gesù che ci mette in movimento e ci spinge ad allargare le braccia per accogliere gli altri.
Durante le messe domenicali, fra Matteo ha accompagnato i fedeli a rileggere il Vangelo in una chiave ecumenica. Ha spiegato che sono tante le forze che agiscono sulla terra e condizionano gli uomini: la forza economica, quella politica, la forza militare … solo per alludere a esempi concreti. Ma accanto a queste ce n’è un’altra misteriosa e invisibile, una forza attrattiva che permea la nostra storia. E’ la forza attrattiva dell’amore che si espande incessantemente dalla Croce. Non è visibile, ma si avverte nel cuore e da lì inizia a trasformarci. Riprendendo il passo di Giovanni, ha spiegato che alcuni greci volevano conoscere Gesù e rivolgono questa richiesta a Filippo e Filippo ne parla con Andrea, insieme informano Gesù. E sarà questa richiesta che renderà consapevole Gesù dell’ avvio del suo epilogo terreno attraverso la crocifissione. Il momento drammatico della morte in croce non rimane esecuzione ingiustamente infamante, ma diventa espressione di una straordinaria vittoria sulla morte che genererà frutti incredibili, proprio come il chicco che deve morire per produrre frutto.
Fra Matteo ha poi arricchito la spiegazione con un ulteriore passaggio storico. Quando Giovanni intorno all’80-100 d.C., scrive e fonda la comunità di Efeso, Filippo è già morto martire per mano di greci presso cui dava testimonianza di quella Croce che gli aveva cambiato la vita, divenendo lui stesso chicco capace di nutrire il frutto. Infatti fu martirizzato a Ierapoli, abbracciando fino in fondo la croce che gli era stata riservata. Eppure proprio in quel luoghi sono sorte le più antiche comunità cristiane che Filippo ha saputo rendere fruttuose. Filippo era un testimone missionario così come i frati cappuccini che hanno aperto chiese e fondato comunità in Africa e in Medio Oriente. Fra Matteo ha ricordato come giungere presso una piccola comunità di 4 frati in Etiopia sia per lui sempre fonte di stupore e di gratitudine verso la forza inarrestabile dell’amore che incessantemente si effonde dalla Croce. Sulla piccola collina, un tempo libero pascolo per le pecore, oggi sorge una chiesa viva, frequentata da giovani famiglie, riecheggiante dei canti di bambini e giovani, tanti giovani… Il chicco di grano continua a disseminare la terra dei suoi frutti!
Anche noi vogliamo lasciarci guidare da questa forza inarrestabile, vincente, per questo abbiamo aderito all’iniziativa delle pecore. Acquistandole garantiamo mezzi di sussistenza a tante famiglie che potranno scongiurare la fame e mantenere la propria dignità.
Foto della Santa Messa: