Il mese mariano si è concluso in modo particolare e speciale, completando le novità inserite a maggio (i rosari in famiglia con la celebrazione della messa in quattro cortili rappresentativi del territorio parrocchiale), in parte originate dalla volontà di celebrare Maria, Madre della Misericordia e in parte per dare maggiore solennità a questo tempo che si incastona nelle iniziative particolari riservate alla commemorazione dei nostri anniversari.
Mercoledì 31 alle 20.45 nel piazzale antistante la chiesa si è recitato il rosario, in compagnia della banda fidentina che ha seguito non solo le preghiere, ma la Santa Messa. Il Parroco, padre Stefano ha celebrato la liturgia eucaristica in esterno per rafforzare la vicinanza con la nuova maestà che illuminava un angolo dello slargo antistante la chiesa volutamente lasciata aperta per ribadire la continuità viva tra l’interno del luogo sacro e l’esterno trafficato da tanta umanità.
Cristo è con noi e insieme a noi che siamo chiamati ad essere chiesa in uscita, aperta e accogliente, come spesso sottolinea papa Francesco. Nella omelia è stata spiegata la finalità di questa iniziativa: onorare la Madre di Dio che, come ogni mamma, attende che i figli vadano a lei, infatti il suo sguardo sembra proprio accompagnare i fedeli che dal viale giungono alla chiesa.
E’ una madre che insegna uno stile di vita “dinamico”: si affida totalmente alla Parola e si fa grembo affinché quella Parola si manifesti a noi, ma al contempo la porta e l’annuncia visitando Elisabetta.
Padre Stefano ha spiegato che la formella posta nella Maestà è una originale interpretazione dell’immagine che troviamo in chiesa, l’alto rilievo marmoreo che è murato nella seconda cappella a destra dell’altare maggiore. Poiché anticamente (dal 1695) era posto originariamente in una cappellina o edicola vicino a un crocevia di sentieri che, costeggiando campi e boschi, si disseminavano tra collina e pianura, questa Madonna, protettrice dei pellegrini, deve esserci particolarmente cara perché anche noi possiamo ritenerci pellegrini della vita! La sistemazione della Maestà su un pilastro che fiorisce in colonna è stata pensata per essere punto di riferimento, visibile da lontano e anche per obbligarci ad alzare lo sguardo a Lei che ci indica la strada del cielo. Seguendo una antica tradizione nel cemento fresco dell’armatura della colonna sono state inserit delle monete e un reliquiario. Le monete sono la fatica pagata per realizzare ciò che ci sta a cuore, il reliquiario rende sacro quel pilastro eletto a sorreggere la Madre della Misericordia.
In esso, oltre alle reliquie di Maria Vergine - un frammento del suo velo- e di San Giuseppe suo sposo, vi sono alcuni apostoli, patriarchi, martiri e vescovi, Biagio e Geminiano, santi francescani e, tra i tanti elencati, alcuni santi pellegrini come Maria Maddalena che annuncia la risurrezione di Gesù ai discepoli e San Rocco che nel Medioevo parte da Montpellier per giungere a Roma percorrendo la via Francigena.
Al termine della messa la benedizione giubilare è scesa sulla maestà, definitivamente inaugurata e sui fedeli.
immagini della funzione :