Domenica 1 dicembre, abbiamo ospitato il ritiro di Avvento dell’Azione Cattolica Ragazzi e Adulti; è stata una giornata gioiosa, intensa, incoraggiante e la parrocchia di San Francesco ha aperto le porte dell’accoglienza a più di 100 ragazzi provenienti dalla diocesi fidentina e ad un numero ragguardevole di adulti che si sono ritrovati in chiesa per meditare sul senso dell’Avvento , riempiendo le due navate.
Ritrovarsi in tanti e riconoscersi in un comune cammino di vita fondata sulla stessa identità cristiana è confortante per gli occhi e per il cuore.
Alle ore 11 , la messa della comunità è risultata animata da giovani presenze che hanno partecipato con entusiasmo alla celebrazione liturgica. Durante l’omelia, Padre Stefano ha posto l’attenzione sull’atteggiamento da assumere in questo percorso di avvento con braccio destro alzato e mano sinistra sul cuore a testimoniare di voler prendere la parola in un incontro personale e intimo con Gesù che viene nella nostra vita e chiede il silenzio del cuore per poter rimanere nella nostra casa; un cuore vivo, palpitante, generoso è ciò che Lui cerca in ciascuno di noi.
Dopo la messa, ci si è radunati in salone per il pranzo comunitario, consumato con allegria e appetito; dopo il tempo necessario per riordinare l’ampio locale, siamo entrati nel clou della giornata.
Una allegra canzone , mimata nei gesti, ha fatto da premessa all’annuncio: qual è la città giusta che realizza la scommessa di Dio sull’uomo? E’ città di incontri o scontri? Di caos o di pace? Di rispetto o di intolleranza?
Per avvicinare a questo tema complesso , i giovani animatori hanno prodotto scenette, mostrato brevi filmati, impostato giochi per gruppi distinti medie ed elementari e hanno condotto i partecipanti a capire il senso dei tanti segnali disseminati sul piazzale della chiesa. Tre grandi cartelli di obbligo, divieto e pericolo hanno indicato ai ragazzi quali attenzioni avere per costruire questa città giusta definita da luoghi ma realizzata nelle relazioni tra le persone.
Divieto di spettegolare, obbligo di rispettare gli altri, pericolo di reagire in modo violento, pericolo di perdersi… sono esempi di interpretazioni fornite dai diversi gruppi. I giochi infatti spingevano a riflettere sul valore di ciò che viene riportato, sui pericoli che si incontrano infrangendo le regole, sull’obbligo di rispettare le regole per essere vincenti nel gioco come nella vita.
Nessuno dei presenti si è mostrato attaccato alla vittoria o determinato ad emergere come campioncino di turno, il gioco era un divertente pretesto per portare l’attenzione su un passaggio più alto ed importante.
Contemporaneamente a queste laboriose attività , gli adulti si sono ritrovati in chiesa per ascoltare la riflessione sul senso dell’Avvento proposta da don Mauro. L’Avvento ci costringe a fare i conti con i nostri bisogni , analizzandoli e verificandoli sulla base del criterio di essenzialità e senso. E’ un cammino personale di ricerca; in fondo tutta la nostra vita è avvento, attesa di una pienezza che la fede sposa come necessaria per dare significato alla vita. In questa esperienza individuale non siamo però soli perché le scelte che ne discendono si aprono necessariamente all’incontro con l’altro , un altro che ha il volto del vicino di casa, del compagno di lavoro, di chi ci interpella per un problema o un bisogno… Dunque l’avvento si fa storia comunitaria, ci riporta alla responsabilità di ridefinire relazioni di prossimità , ispirate al bene comune, al regno - città giusta. Se la scelta è individuale poi diventa cordata sociale e la Chiesa qui diventa “magistra” nell’accoglienza, nel superamento dei confini, degli interessi privati… E’ stato così anche per noi che abbiamo superato i confini dettati dai recinti parrocchiali per aprirci a relazioni nuove , rigenerate dalla Parola che unisce.
Alla fine adulti e ragazzi hanno condiviso un’energetica merenda e hanno terminato la giornata in chiesa condividendo il punto di arrivo di tante riflessioni , offerta di preghiera al Vivente.
Come ricordo della giornata, ai ragazzi è stato donato un piccolo portachiavi che simbolicamente reca l’immagine di un cartello: una freccia indicante la direzione obbligata che partendo dal cuore impegna ad amare.
E’ stata una straordinaria esperienza a cui tutti hanno collaborato con semplicità e generosità , a partire da mago Daniele e i suoi aiutanti magici che hanno realizzato un pranzetto coi fiocchi, ai giovani animatori che hanno trascinato e incantato i ragazzi con la loro intelligente simpatia.
E’ stata una scommessa pienamente vinta: stare insieme è bene e fa bene!