Il messaggio dei vescovi italiani per la ricorrenza della giornata nazionale per la vita si carica di annuncio missionario: “Aprire le porte alla vita”. La chiesa di Fidenza ha ricordato la giornata con una iniziativa particolarmente coinvolgente tenutasi presso il centro interparrocchiale di San Michele. Prima… la vita ! è stato il motivo che ha unito diverse testimonianza e permesso a tutti i presenti di riflettere sul dono inestimabile che è la vita in ogni suo attimo.
Un canto e un filmato hanno dato inizio alle riflessioni . Gianna , una giovane donna americana, si definisce “bambina di Dio” perché, sopravvissuta ad un aborto salino, ha deciso di spendersi per dimostrare che la vita è dono insopprimibile e l’aborto è la distruzione volontaria di una persona. E’ seguita la testimonianza del dottor Paolo Villani , neonatologo dell’ospedale di Brescia, che ha sottolineato come la medicina abbia fatto passi in avanti sulla cura dei neonati prematuri ma che ancora vi siano situazioni di sofferenza neonatale (malformazioni, malattie congenite gravi) che impediscono la sopravvivenza del neonato. In questo caso, il medico ha l’obbligo morale di una vicinanza e di un accompagnamento del bambino e dei familiari, garantendo a ciascuno il rispetto del dolore e della dignità della persona. E’ nato così il progetto “Confort care “ per accompagnare il bambino in questo momento così delicato, garantendo attenzioni, presenze amiche, cure soccorrevoli. L’esperienza nata in America, grazie ad una dottoressa italiana, è già una realtà in tre ospedali d’Italia.
Download pdf - Insieme Gennaio 2020
Domenica 26 gennaio, i ragazzi di I media hanno animato la liturgia della Santa Messa. Attorno all'altare hanno dichiarato di impegnarsi a vivere ciò in cui credono, accogliendo l’invito del Signore a seguirlo. Davanti alla mensa, padre Stefano ha collocato la Parola per essere in sintonia con la Chiesa che in questa domenica la celebra, sottolineandone con forza la Verità e la Vita che da essa promana.
Curiosità e considerazioni su due specie arboree dagli innumerevoli significati religiosi.
Il Cedro del Libano viene citato parecchie volte all’interno dell’Antico Testamento. La maestosità di questa pianta ne determina connotazioni sia positive che negative nella Bibbia. Il frutto del cedro assume invece un particolare significato religioso per gli Ebrei. Analizziamo insieme queste due specie arboree, simili per nome ma difficilmente confondibili per aspetto, cercando di comprendere la loro accezione in campo di religioni e tradizione biblica. Il cedro è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle Rutacee; la ramificazione è bassa ed i rami presentano spine resistenti e lunghe; le foglie risultano coriacee e dalla forma allungata.