“Pace e bene”, il saluto squisitamente francescano sembra uscire prima dal cuore che dalle labbra di fra Antonio Silvestrini, aperto e cordiale approdato di recente nel convento fidentino arricchendo la comunità di una presenza preziosa di cui i borghigiani sentivano la mancanza. Nella foto: fra Antonio
Il religioso ha in pratica raccolto il testimone di due indimenticabili confratelli che con la loro scomparsa hanno lasciato un vuoto che sembrava incolmabile, fra Severino Davoli e padre Edoardo Spiessens.
A fra Antonio è stata affidata la mansione di questuante svolta per decenni da fra Severino e, nello stesso tempo, seguirà le orme di padre Edoardo che visitava persone, non solo anziane, bisognose di conforto.
La borragine è una pianta annuale conosciuta per le sue svariate proprietà benefiche.
La borragine è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Boraginaceae. Il suo fusto può raggiungere i 60 centimetri di altezza; ha piccole foglie dalla forma ovale caratterizzate da una peluria superficiale. I fiori hanno un periodo di fioritura molto ristretto e sono di colore blu-viola.
Nella medicina popolare antica venivano utilizzate foglie e le infiorescenze come antipiretici e come calmanti della tosse secca. Secondo gli antichi Greci i decotti preparati con questa pianta erano in grado di ridare serenità e gioia di vivere a chi stava attraversando momenti di sconforto. I semi di questa pianta sono ricchissimi di acidi grassi polinsaturi e vengono utilizzati solitamente per la produzione di oli dalle proprietà antinfiammatorie e protettive del sistema cardiovascolare. L’olio dei semi di borragine si ricava mediante una spremitura a freddo; questo derivato viene impiegato per la cura della pelle affetta da patologie di matrice allergica, come eczemi e dermatosi.
In cucina si utilizzano solitamente le foglie, che nel sapore ricordano il cetriolo: vengono lessate e poi ripassate in padella, oppure vengono impiegate come ingrediente per frittate o zuppe e minestre.
A cura di: Pier Paolo Ferrari